L’UE, con la definizione del – nuovo corso verde – ha chiaramente evidenziato la necessità di intervenire a favore della neutralità climatica, attraverso importanti cambiamenti nel settore agro-ambientale: in questo senso, il Green New Deal, definisce una serie di target incentrati all’ottenimento di una maggiore efficienza produttiva che appare come una grande opportunità per l’intera filiera produttiva.

Il Green New Deal non è ancora regolato da normative ma, ponendo attenzione alla sostenibilità, fissa i target sulla biodiversità e sulle strategie – dal coltivatore al consumatore – per ottenere la neutralità climatica entro il 2030. Tali obiettivi intendono:

  • Ridurre del 50% l’impiego di agrofarmaci
  • Ridurre del 50% l’impiego di antibiotici nell’allevamento di bestiame
  • Ridurre del 20% l’impiego di fertilizzanti
  • Raggiungere il 25% dei terreni agricoli coltivati a regime biologico
  • Raggiungere il 10% dei terreni mantenuti a riposo

Tuttavia, il conseguimento dei risultati preposti è condizionato dal livello di dinamicità aziendale, ossia dalla propensione delle aziende all’investimento di nuove tecnologie. In questo senso, le aziende definite smart, attraverso l’ausilio di nuovi investimenti tecnologici attuano un’agricoltura di precisione (la cosiddetta farming engineering) in grado di aumentare la propria efficienza produttiva con interventi mirati ad ottimizzare tempi e quantità di input (distribuzione di fertilizzanti, antiparassitari e risorse idriche) a seconda delle reali esigenze della coltura. Questo sistema agricolo aumenta il livello di resilienza della coltura nei confronti degli eventi estremi prodotti dai cambiamenti climatici, limita gli sprechi, la produzione di inquinanti e la perdita di fertilità dei suoli.

In particolare, la filiera sementiera dovrà favorire l’accesso a varietà certificate e adatte alle caratteristiche ambientali indotte dal cambiamento climatico, selezionando sementi specializzate per l’ambiente in cui dovranno essere inserite. In questo senso, trovano grande possibilità d’impiego le TEA Tecniche di Evoluzione Assistita (in inglese New Breeding Technologies), in grado di fornire prodotti di qualità, caratterizzati da due elementi imprescindibili per raggiungere rapidamente la neutralità climatica:

economicità del prodotto e rapidità dello sviluppo varietale.

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 articolo estratto dal webinar di Agricommunity del 07/07/2020 – Green deal e PAC: le nuove sfide per l’agricoltura italiana.

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