Da webinar: The Adriatic Region and Plant Breeding Innovation del 1/7/2020

Evento, organizzato da Euroseeds ed Asta (American Seed Trade Association), con il supporto anche di Assosemenmti, ha vsito il coinvolgimento di esperti italiani, greci e croati per discutere delle prospettive di sviluppo delle innovazioni in agricoltura, con particolare riferimento all’area adriatica.
Per il nostro Paese sono intervenuti il dott. Luigi Cattivelli del CREA-CB di Fiorenzuola e il Prof. Michele Morgante, dell’Istituto di Genomica Applicata dell’Università di Udine.

In un periodo storico particolarmente complesso, segnato sempre più da frequenti fenomeni metereologici estremi e dalla costante perdita di biodiversità, l’arrivo di una pandemia globale ha messo ancor più in evidenza la fragilità dei modelli agricoli attuali, rendendo sempre più necessaria ed indispensabile la creazione di un sistema agricolo più resiliente.Una soluzione importante, nata per contrastare le problematiche relative ai cambiamenti climatici ed il rischio di perdita di biodiversità, potrebbe essere quella di ricorrere all’innovazione agricola mediante l’uso di NBT, new breeding technologies.Le NBT sono nuove tecnologie di miglioramento genetico (quali CRISP/CAS9 e editing genetico) che, a differenza dei più conosciuti OGM, non propongono l’inserimento di nuovo materiale genetico all’interno dell’individuo vegetale: le NBT infatti, modificano singole basi di DNA accoppiando precise sequenze di Rna con il rispettivo gene, attivando/disattivando un preciso tratto fenotipico dell’individuo. Il sistema prevede molteplici aspetti positivi, tra i quali spiccano rapidità, precisione, economicità e prevedibilità della risposta attesa. Da un punto di vista ecologico, la valorizzazione dei tratti fenotipici di una specie fornisce migliore sincronizzazione dell’individuo vegetale con l’ambiente in cui viene inserito quindi, l’impiego di queste tecnologie, migliora l’adattabilità delle specie vegetali agli stress ambientali imposti dal cambiamento climatico e, di conseguenza, ottimizza la produttività, la tolleranza ai parassiti ed in particolare la sensibilità agli stress idrici. In definitiva, l’impiego di NBT riduce la necessità di input agronomici (risorse idriche) ed energetici (consumo di carburanti relativi alla distribuzione di fitofarmaci) a favore di maggiore biodiversità e sostenibilità ambientale nel medio-lungo periodo.

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