Pianta in generale molto duttile, dotata di eccezionale adattabilità pedoclimatica ed una possibilità d’impiego incredibilmente ampia. Resistente al calore e all’aridità è in grado di ottenere rese importanti anche con bassi fabbisogni nutritivi. Il sorgo è una coltura sostenibile, volta al futuro, che può andare incontro alle esigenze dell’ambiente e alle necessità dettate dal cambiamento climatico. La grande generosità di questo cereale estivo ne consente la coltivazione sia per la produzione foraggera come fonte di nutrimento completa per l’allevamento animale che, grazie ad una costante opera di studio e ricerca nel settore della conversione energetica, anche nell’impiego della biomassa come fonte di energia green.

Perché scegliere i nostri sorghi?

  • adattabilità pedoclimatica
  • sostenibilità ambientale
  • digeribilità e nutrizione
  • ampia possibilità d’impiego

 

Perchè preferire un nostro miscuglio?

Perchè i miscugli garantiscono maggiore variabilità rispetto alla singola varietà/ibrido coltivato in purezza. La variabilità interna ad una cenosi erbacea mista correttamente progettata promuove maggiore equilibrio tra gli individui presenti garantendo numerosi aspetti positivi:

  • Maggiore resa potenziale;
  • Minore vulnerabilità dell’ecosistema;
  • Maggiore sostenibilità ambientale;
  • Estesa finestra di raccolta;
  • Elevata stabilità ed adattabilità pedoclimatica

IL BIOGAS E LA DIGESTIONE ANAEROBICA

L’utilizzo di fonti energetiche alternative e rinnovabili è un tema attuale che troverà sempre più interesse nel contesto energetico futuro. La produzione di energia a partire da biomasse vegetali è una grande opportunità non solo per il proprio reddito ma lo sarà per l’ambiente, in quanto il bilancio tra CO2 assorbita dalla biomassa tramite fotosintesi e quella emessa per respirazione dovuta alla digestione dei batteri si annullerà e garantirà l’impiego di energia totalmente sostenibile. In particolare, la digestione anaerobica è un processo operato da batteri che decompongono biomasse ricche di cellulosa. Tale processo induce alla produzione di metano CH4 mediante la riduzione di fibre cellulose, emicellulose e lignina, proteine e lipidi in acido acetico e acido formico, prima di ottenere, mediante una seconda digestione, metano e CO2. In questo modo, si ottiene un biogas contenente circa il 65% di metano che potrà essere impiegato per alimentare un motore endotermico collegato ad un generatore elettrico.

Il trucco: LA FIBRA BMR

Carattere che prende il nome dal tipico colore marrone-aranciato presente nella nervatura fogliare di individui appartenenti a tale categoria.

Le prove sostenute evidenziano come la biomassa prodotta da tali ibridi abbia un aNDFom leggermente superiore (rispetto a ibridi non BMR*), ma soprattutto una maggiore degradabilità delle fibre strutturali e un ridotto contenuto di lignina, che consente ai microrganismi decompositori di attaccare con maggiore facilità le sue fibre aumentando la produzione di metano.

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