Alimentazione zootecnica

Il sorgo zuccherino è un foraggio che si può utilizzare con successo nell’alimentazione dei ruminanti. Esistono diverse tipologie di sorgo a seconda della sua fisiologia:

  • a stelo sottile possono essere raccolti pre-appassiti e insilati oppure addirittura essiccati;
  • di taglia maggiore e si prestano alla raccolta diretta tramite le trince semoventi;
  • di taglia bassa, specifici per la produzione di granella.

Per la produzione e l’utilizzo del sorgo zuccherino esistono alcune regole importanti; se tali regole vengono rispettate la produzione finale di massa verde in campo sarà generosa, economica e caratterizzata da pochissime difficoltà, così come il suo utilizzo nella dieta garantirà ottime performance della mandria. La scarsa conoscenza sia teorica che pragmatica sull’utilizzo del sorgo zuccherino nelle diete ne ha determinato, specie in questi ultimi anni, la sottostima del valore nutrizionale. Di conseguenza nei piani colturali delle nostre aziende agricole esso sovente è posto in secondo piano rispetto ad altre culture considerate erroneamente più redditizie. Bisognerebbe riuscire a tessere un’unica tela che, partendo dalla produzione del sorgo e giungendo fino alla sua opportuna valorizzazione nella dieta alimentare del bestiame, ne dimostri appieno il potenziale. Successivamente applicare questa conoscenza con l’obiettivo di migliorare le condizioni economiche dell’azienda agricola, la quale mai come oggi, deve ridiscutere e rinsaldare i fondamenti su cui essa poggia:  la sostenibilità e il successo economico.

La coltivazione del sorgo ha la notevole capacità di valorizzare le deiezioni animali, risorsa importante delle aziende zootecniche. Inoltre la coltivazione del sorgo richiede bassi input economici mentre invece la resa di sostanza secca ad ettaro ottenibile è molto elevata rispetto a colture ad esso alternative. Il sorgo ha un’ottima capacità di valorizzare la risorsa idrica grazie al suo notevole apparato radicale. In questo modo la pianta affronta e supera con successo i periodi estivi siccitosi. Infatti in presenza di stress idrico entra in una fase di stasi per poi riprendere la crescita e lo svilippo dal momento in cui vi sarà apporto d’acqua. La scelta opportuna delle varietà di sorgo unitamente alla corretta densità di semina consentono di evitare il fenomeno dell’allettamento. Questa problematica è molto nota e grave in quanto pregiudica la quantità e la qualità del sorgo che si andrà a raccogliere. L’epoca di semina del sorgo è tale da consentire il doppio raccolto con il trinciato diretto o preappassito di cereali autunno vernini o loiessa. Il raccolto trinciato integrale di sorgo zuccherino è una messe ricca di fibra ben digeribile e carboidrati fermentescibili. Per tale motivo esso si presta alla rotazione con il mais nelle aziende che vogliono produrre amido e fibra dai terreni in gestione. Inoltre rispetto al trinciato integrale ceroso di mais, la dotazione in proteina del trinciato di sorgo è superiore di almeno il 50%. Tutto ciò rende il trinciato di sorgo un alimento estremamente completo in grado di soddisfare il fabbisogno alimentare complessivo di un ruminante. L’enorme sforzo della ricerca scientifica e delle innumerevole prove in campo hanno reso oggi disponibili varietà di sorgo estremamente interessanti e flessibili alle diverse fattispecie aziendali:

  • il carattere BMR consente di avere la fibra significativamente più digeribile grazie al basso contenuto in lignina;
  • la caratteristica del brachitismo permette di avere piante di sorgo estremamente compatte e  stabili;
  • la fotosensibilità garantisce sorprendenti potenzialità di biomassa producibile e qualità della stessa.

Dott. Alessandro Ceccin Dott. alimentarista Franco Brolese BIOACTIVE C.B. – Asolo (TV)

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